Negli ultimi due secoli si è creduto che l’Arte servisse a diffondere la bellezza e la filosofia ha sostenuto che percependo bellezza riconfiguiramo il mondo come una dimora, oltre a scoprire la nostra dimensione spirituale.
A partire dal ‘900, tuttavia, si è affermata una forma di Arte che turba, che rompe tabù morali e si attesta per l’originalità della propria focale. Il nostro tempo, ha dunque deciso di voltare le spalle al bello? Cosa si nasconde nel gesto satirico dell’artista Marcel Duchamp che ha messo una firma fittizia su un orinatoio? Trionfa davvero il messaggio secondo cui qualunque cosa può essere definita Arte, perfino una luce che si accende e si spegne (Martin Creed ) o un barattolo di alluminio conenente escrementi (Piero Manzoni)? Forse chi ancora cerca nell’Arte la bellezza avrebbe perso il contatto con la realtà contemporanea?
“La bellezza ha una sua importanza e non si può ridurre a questioni di percezioni soggettive, perchè è anche una necessità insopprimibile dell’essere umano” . Così la pensa Roger Scruton, filosofo,scrittore e autore di un prezioso documentario che troverete a questo link:
“ I grandi artisti del passato – egli dice – erano consapevoli che la vita umana è caratterizzata dalla confusione e dalla sofferenza, ma essi trovavano a ciò un rimedio: la bellezza.” Perfino quando volevano raccontare qualcosa di orribile hanno prodotto opere come l’Urlo (Munch) o Guernica (Picasso) in cui la raffigurazione di una umanità che si è liquefatta per l’orrore, diventa bellezza nei tracciati imprecisi, cupi e privi di limite che quel volto, e quel contesto esprimono, così come è di una bellezza ammaliante la rappresentazione della regressione a cui ci conduce ogni guerra, che Picasso ci ha lasciato in eredità.
“L’arte riesce a portare conferma se c’è gioia ma anche consolazione nella sofferenza, dimostrandoci che la vita è degna di essere vissuta” sostiene Scruton; eppure sembra che molti artisti contemporanei si siano stancati di questo sacro compito e non sentano più questa “vocazione”, abiurando al loro compito di elevarci a livelli morali o spirituali superiori. Così, molti si sentono circondati da bruttezza e alienazione e si direbbe che il culto della bellezza sia stato soppiantato da quello della bruttezza: se il mondo ci disturba e ci allarma, l’Arte deve rappresentarlo con le stesse caratteristiche.
Tuttavia, la bellezza ha una sua importanza, che si afferma oggi più che mai perchè la pittura ed ogni tipo di composizione volta al bello, la scultura , la musica, la poesia e la prosa… illuminano di senso la nostra vita quotidiana e, tramite loro, siamo maggiormente in grado di affrontare i problemi che ci angustiano.
Sposo in toto le tesi dell’Autore. E Voi? guardate il video e ditemi che ne pensate.
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