
resto in tema “viaggio” perchè in questi giorni mi trovo in una piccola località di montagna che amo molto. Quando sono qui indosso una specie di divisa: scarponi ai piedi, zaino in spalla e la solita camicia di flanella legata in vita (non si sa mai: se il tempo mutasse…) quando supero i 1800 mt. il silenzio è interrotto soltanto da fischi regolari; ci sono degli uccelli, forse marmotte, non saprei ma mi accompagnano con discrezione insieme allo scrosciare dell’acqua, nei torrenti, fino a che non raggiunge il lago – ora ai miei piedi – placandosi.
Non ci sono altri umani e immagino di stare dentro uno di quei film in cui il protagonista si risveglia nel nulla, perchè una forza aliena ha rapito l’intera umanità, solo che in queste fictions si percepisce desolazione, sgomento… io vengo qui perchè trovo quel che mi serve: pace.
L’orologio non appartiene a questo luogo perchè cerco con tutto me stesso di perdere il senso del tempo e, intanto, respiro la bellezza che mi circonda; il cielo si sta già guastando: meglio così perchè la luce muta tutto intorno e mutano i colori, assumendo sfumature che mi piacciono di più.
Il mio cuore ha rallentato il battito. La mia mente ha smesso di centrifugare i pensieri. Mi sento. Mi vedo. Mi percepisco come parte di tutto ciò che sta intorno a me…:“chissà se era così bello anche quando ero nella pancia di mamma?“
Qui, ora, mi sento fortunato. Grato. Felice.
Commenti recenti